Venticinquesima giornata da ricordare: per il poker di gol di Nunzio Pagano della Val di Sangro, per il rilancio del Celano, per lo sfogo di Andrea Camplone e per lo scialbo pareggio della Rc Angolana sul campo del fanalino di coda Frascari. Vetrina dedicata al cannoniere della capolista del girone F della serie D: quattro gol all’Albalonga per conservare il vantaggio (13 punti) sulla Maceratese e per mettere in mostra tutto il repertorio degno di un bomber di spessore. E’ salito a quota 24 gol, più di uno a partita visto che qualche gara l’ha saltata. In tutta la serie D c’è solo Tarallo dell’Uso (girone A) che ha fatto meglio (27 reti). Domenica i sangrini saranno di scena a San Sepolcro senza Ruggero, squalificato. Spazio ad Antic.
Ha consolidato il terzo posto il Penne tornato al successo (mancava dall’8 gennaio scorso) dopo cinque pareggi di fila. Ma è il dopo partita con la Pergolese a tenere banco. Andrea Camplone ha vuotato il sacco e se l’è presa con i suoi contestatori. «Noi abbiamo sbagliato due gare, non di più», ha detto il tecnico biancorosso. «E mi sembra fisiologico per una squadra neopromossa. Abbiamo riportato il Penne il serie D e dall’inizio della stagione siamo con le prime. Detto francamente, non so che cosa si possa fare di più. Capisco le critiche quando le cose vanno male. Ma a questo Penne non vedo che cosa si possa rimproverare. A Macerata abbiamo pareggiato disputando una grande partita, eppure ci hanno massacrato. Critiche in continuazione. Penso che siano pilotate, detto francamente. Perché questo gruppo e questa società stanno dando il massimo. Io non sono un allenatore che va nei bar, ma non credo possa essere un handicap. Non penso di aver pestato i piedi a qualcuno, eppure è uno stillicidio di appunti e contestazioni».
All’orizzonte c’è la trasferta di Albano Laziale. Non ci sarà Panico, da verificare le condizioni di Palmarini. «A questo punto della stagione», ha aggiunto Camplone, «puntiamo al massimo, ovvero al secondo posto che offre degli indubbi vantaggi in chiave play off».
Lo stesso obiettivo appartiene al Celano tornato al successo con Pino Petrelli in panchina. Un’iniezione di fiducia per l’ambiente biancazzurro che si appresta a vivere il gran derby, quello in programma domenica ad Avezzano. Sarà il derby di Pino Petrelli, che in biancoverde in passato ha conquistato due promozione, e dei tanti ex che vestono la casacca del Celano. Sarà anche una sfida tra il maestro, Petrelli appunto, e l’allievo Ersilio Cerone che è stato un suo giocatore e che siede sulla panchina dell’Avezzano che domenica a Tolentino ha ottenuto il quinto pareggio di fila. «Ci manca un pizzico di cattiveria negli ultimi venti metri», ha detto il tecnico marsicano che si appresta a vivere una sfida del tutto particolare contro l’allenatore che ha influito abbastanza sulla sua formazione tattica. «Pino è un amico», ha detto Cerone, «ed è un piacere confrontarmi con un maestro come lui». Nel Celano assenti Giacalone e Selvaggio, squalificati. Torneranno a disposizione Raparelli e Prosia.
Avanza anche il Morro d’Oro che ha pareggiato a Cagli. E domenica ci sarà la sfida casalinga con il Tolentino, quinto, che ha un punto in più. «Ci giochiamo tanto nel prossimo mese», ha detto il tecnico Roberto Marcangeli, «affronteremo Tolentino, Celano, Val di Sangro e Penne. Dopo sarà possibile fare i conti e parlare di play off. Chiaramente ci proveremo».
Ha consolidato il terzo posto il Penne tornato al successo (mancava dall’8 gennaio scorso) dopo cinque pareggi di fila. Ma è il dopo partita con la Pergolese a tenere banco. Andrea Camplone ha vuotato il sacco e se l’è presa con i suoi contestatori. «Noi abbiamo sbagliato due gare, non di più», ha detto il tecnico biancorosso. «E mi sembra fisiologico per una squadra neopromossa. Abbiamo riportato il Penne il serie D e dall’inizio della stagione siamo con le prime. Detto francamente, non so che cosa si possa fare di più. Capisco le critiche quando le cose vanno male. Ma a questo Penne non vedo che cosa si possa rimproverare. A Macerata abbiamo pareggiato disputando una grande partita, eppure ci hanno massacrato. Critiche in continuazione. Penso che siano pilotate, detto francamente. Perché questo gruppo e questa società stanno dando il massimo. Io non sono un allenatore che va nei bar, ma non credo possa essere un handicap. Non penso di aver pestato i piedi a qualcuno, eppure è uno stillicidio di appunti e contestazioni».
All’orizzonte c’è la trasferta di Albano Laziale. Non ci sarà Panico, da verificare le condizioni di Palmarini. «A questo punto della stagione», ha aggiunto Camplone, «puntiamo al massimo, ovvero al secondo posto che offre degli indubbi vantaggi in chiave play off».
Lo stesso obiettivo appartiene al Celano tornato al successo con Pino Petrelli in panchina. Un’iniezione di fiducia per l’ambiente biancazzurro che si appresta a vivere il gran derby, quello in programma domenica ad Avezzano. Sarà il derby di Pino Petrelli, che in biancoverde in passato ha conquistato due promozione, e dei tanti ex che vestono la casacca del Celano. Sarà anche una sfida tra il maestro, Petrelli appunto, e l’allievo Ersilio Cerone che è stato un suo giocatore e che siede sulla panchina dell’Avezzano che domenica a Tolentino ha ottenuto il quinto pareggio di fila. «Ci manca un pizzico di cattiveria negli ultimi venti metri», ha detto il tecnico marsicano che si appresta a vivere una sfida del tutto particolare contro l’allenatore che ha influito abbastanza sulla sua formazione tattica. «Pino è un amico», ha detto Cerone, «ed è un piacere confrontarmi con un maestro come lui». Nel Celano assenti Giacalone e Selvaggio, squalificati. Torneranno a disposizione Raparelli e Prosia.
Avanza anche il Morro d’Oro che ha pareggiato a Cagli. E domenica ci sarà la sfida casalinga con il Tolentino, quinto, che ha un punto in più. «Ci giochiamo tanto nel prossimo mese», ha detto il tecnico Roberto Marcangeli, «affronteremo Tolentino, Celano, Val di Sangro e Penne. Dopo sarà possibile fare i conti e parlare di play off. Chiaramente ci proveremo».
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