mercoledì 10 agosto 2011

14/06/2005 Il Penne in serie D con ambizioni

PENNE - Il Penne torna in serie D dopo nove anni di attesa. Sono stati interminabili per una piazza, quella vestina, assettata del calcio che conta, almeno tra i dilettanti. I play off erano l’ultima speranza, dopo aver gettato alle ortiche la Coppa Italia (persa nella finale con il Montesilvano) e il campionato, vinto dalla Rc Angolana di Attilio Piccioni.
Rimanevano, appunto, gli pareggi: già lo scorso anno, la squadra pennese aveva raggiunto questo traguardo, ma allora le cose andarono male. A Mentana, il Penne perse la testa a pochi minuti dalla fine e consegnò ai laziali la serie D. Dopo la vittoria di domenica il Penne volta pagina: deve affrontare il campionato di serie D con la giusta mentalità, quella di una società seria e attenta che non deve perdere la bussola alla prima difficoltà. «Ora vogliamo goderci questo momento di felicità, aspetteremo qualche giorno prima di sederci attorno ad un tavolo e programmare il futuro della squadra», spiega Gianluigi Di Nino, il giovane presidente del Penne. Laureato in economia e commercio, Di Nino è uno dei dirigenti di punta del Gruppo Brioni, l’azienda sartoriale romana che cuce abiti ai vip di mezzo mondo. «Mi sento sollevato, ho sofferto tantissimo, sentivo dentro di me la responsabilità di una piazza che voleva assolutamente tornare in serie D. Finalmente ci siamo riusciti. Questo successo, ottenuto grazie all’impegno di tutti, ci ripaga degli sforzi fatti durante questi mesi che sono stati intensi. Soprattutto», aggiunge il presidente, «abbiamo lavorato per compattare la realtà sportiva pennese: Vestina e Penne stanno lavorando a un progetto che mira a rilanciare le sorti calcistiche del paese. Nei prossimi giorni incontreremo il presidente Simoncini (Vestina, ndc) e avvieremo un confronto alla base del quale c’è l obiettivo di potenziare il settore giovanile. Una collaborazione proficua può essere l’arma vincente del calcio pennese». Intanto è stato riconfermato Andrea Camplone, un allenatore stimato che ha trasformato il Penne, in poche settimane, dopo l’esordio negativo di Felice Mancini. «Lo avevamo riconfermato ancor prima di vincere gli spareggi, siamo convinti che lui farà bene anche in serie D. Certamente bisognerà lavorare duro perché dobbiamo adattarci alla categoria e, fra qualche anno, programmare un obiettivo importante. Abbiamo riconfermato anche il blocco storico della squadra e preso accordi con i giocatori che ci hanno permesso di fare il salto di categoria. Poi», aggiunge il presidente Di Nino, «dobbiamo trovare una soluzione e sistemare il Fernando Colangelo: l’impianto di contrada Ossicelli deve diventare il punto di riferimento calcistico di Penne. Insieme alla Vestina elaboreremo un progetto che sottoporremo all’amministrazione comunale del sindaco Paolo Fornarola, il quale è un uomo di sport che vuole bene al calcio pennese. Ci saprà ascoltare». La società vestina nei prossimi giorni ingaggerà un direttore sportivo di calibro che conosce la categoria per allestire una squadra competitiva. «Sicuramente torneremo sul mercato, mi sembra presto fare nomi. Noi comunque punteremo a disputare un buon campionato», conclude il presidente Di Nino.
Ieri pomeriggio, Penne e Vestina, sono state ricevute dal sindaco Fornarola e premiate nella sala consiliare davanti a tifosi e simpatizzanti. «Vi devo ringraziare per aver promosso l’immagine del paese, avete dato lustro all’intera cittadina», ha detto il sindaco Paolo Fornarola.
La squadra ieri ha ricevuto dalla società l’ultimo stipendio e i premi; gli argentini questa mattina tornano nel loro paese. I tifosi vestini si augurano che il biglietto sia di andata e ritorno.

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