Un finale a sorpresa ha caratterizzato l’ultimo e decisivo turno del campionato di Eccellenza, vinto dalla Rc Angolana di Piccioni (nella foto), impostasi in extremis sulla rivelazione Atessa, cui è costato caro il pareggio di Francavilla. «Un duello stupendo», commenta lo stesso Piccioni, «conclusosi bene per noi. In questo momento, però, il mio pensiero va ai nostri rivali ed all’amarezza che staranno vivendo. Amarezza che conosco, essendoci passato esattamente un anno fa. Per questo desidero ringraziare di cuore il tecnico atessano Giandonato, che mi ha telefonato per farmi i complimenti. Un gesto da vero uomo di sport».
Un epilogo, quello di domenica, che ha comunque lasciato code polemiche tra i rossoblù, esplicitate a caldo dal presidente Giacomo Del Matto. «Mi era parso», sottolinea il diretto interessato, «di essere stato chiaro, ma credo sia il caso di chiarire meglio il mio pensiero. Non ce l’ho col Francavilla perché si è impegnato nonostante non avesse più nulla da chiedere al campionato. Nessuno pretendeva trattamenti di favore e così è stato. Non tollero l’atteggiamento complessivo dei giallorossi, ovvero il gioco ostruzionistico praticato per l’intera ripresa, le scene di esultanza verificatesi al triplice fischio. Particolari, questi, che avrebbero avuto senso se ci si giocava davvero qualcosa, e che, soprattutto nell’ultimo esempio citato, mi sono parsi irriguardosi nei confronti di una squadra che aveva appena perso un campionato. Sto nel calcio da oltre 20 anni», aggiunge Del Matto rincarando la dose, «e so che i giocatori sono soliti impegnarsi in questo modo solo se ci sono di mezzo obiettivi importanti, oppure i soldi. E siccome la classifica parla chiaro e non mi risulta che per l’occasione il presidente Ricca abbia messo in palio premi-partita particolari, non riesco davvero a spiegarmi i motivi di un tale accanimento. Probabilmente ce ne saranno altri 50.000 ma a me sfuggono. Per quanto riguarda poi», prosegue il presidente atessano, «il caos verificatosi a fine gara, tutto è nato dal provocatorio atteggiamento assunto da alcuni ultrà locali (ma pare fossero supporters del Celano, gemellati con gli adriatici, ndc) che dopo aver scavalcato la recinzione e schernito a più riprese il migliaio di tifosi rossoblù sistemati in tribuna, hanno lanciato dei razzi in tribuna, scatenando il panico tra le famiglie e la successiva reazione di alcuni». Per l’Atessa, comunque, si prospetta il doppio confronto col Penne, in programma (ufficiosamente) il 1º e l’8 maggio. Nelle stesse date si disputerà anche l’unica sfida play out tra il Luco ed il Pianella: chi perde retrocede in Promozione, mentre la sorte di chi vince è legata a quella delle due squadre abruzzesi di serie D, Avezzano e Guardiagrele. Qualora dovessero retrocedere entrambe, dall’Eccellenza scenderebbero in quattro: Casoli, Scerne, la perdente lo spareggio Luco-Pianella ed un’altra compagine da scegliere attraverso un ulteriore spareggio che coinvolgerà una tra Luco e Pianella ed il Montereale, quint’ultimo. E siccome i play out della D andranno per le lunghe, l’orientamento è quello di far disputare comunque lo spareggio, ma solo se ad affrontarlo sarà il Luco, perché per effetto delle nuove regole (un vero rompicapo), il Pianella ne sarebbe escluso, avendo concluso la regular season con più di 7 punti (8 per la precisione) di ritardo dagli aquilani.
Un epilogo, quello di domenica, che ha comunque lasciato code polemiche tra i rossoblù, esplicitate a caldo dal presidente Giacomo Del Matto. «Mi era parso», sottolinea il diretto interessato, «di essere stato chiaro, ma credo sia il caso di chiarire meglio il mio pensiero. Non ce l’ho col Francavilla perché si è impegnato nonostante non avesse più nulla da chiedere al campionato. Nessuno pretendeva trattamenti di favore e così è stato. Non tollero l’atteggiamento complessivo dei giallorossi, ovvero il gioco ostruzionistico praticato per l’intera ripresa, le scene di esultanza verificatesi al triplice fischio. Particolari, questi, che avrebbero avuto senso se ci si giocava davvero qualcosa, e che, soprattutto nell’ultimo esempio citato, mi sono parsi irriguardosi nei confronti di una squadra che aveva appena perso un campionato. Sto nel calcio da oltre 20 anni», aggiunge Del Matto rincarando la dose, «e so che i giocatori sono soliti impegnarsi in questo modo solo se ci sono di mezzo obiettivi importanti, oppure i soldi. E siccome la classifica parla chiaro e non mi risulta che per l’occasione il presidente Ricca abbia messo in palio premi-partita particolari, non riesco davvero a spiegarmi i motivi di un tale accanimento. Probabilmente ce ne saranno altri 50.000 ma a me sfuggono. Per quanto riguarda poi», prosegue il presidente atessano, «il caos verificatosi a fine gara, tutto è nato dal provocatorio atteggiamento assunto da alcuni ultrà locali (ma pare fossero supporters del Celano, gemellati con gli adriatici, ndc) che dopo aver scavalcato la recinzione e schernito a più riprese il migliaio di tifosi rossoblù sistemati in tribuna, hanno lanciato dei razzi in tribuna, scatenando il panico tra le famiglie e la successiva reazione di alcuni». Per l’Atessa, comunque, si prospetta il doppio confronto col Penne, in programma (ufficiosamente) il 1º e l’8 maggio. Nelle stesse date si disputerà anche l’unica sfida play out tra il Luco ed il Pianella: chi perde retrocede in Promozione, mentre la sorte di chi vince è legata a quella delle due squadre abruzzesi di serie D, Avezzano e Guardiagrele. Qualora dovessero retrocedere entrambe, dall’Eccellenza scenderebbero in quattro: Casoli, Scerne, la perdente lo spareggio Luco-Pianella ed un’altra compagine da scegliere attraverso un ulteriore spareggio che coinvolgerà una tra Luco e Pianella ed il Montereale, quint’ultimo. E siccome i play out della D andranno per le lunghe, l’orientamento è quello di far disputare comunque lo spareggio, ma solo se ad affrontarlo sarà il Luco, perché per effetto delle nuove regole (un vero rompicapo), il Pianella ne sarebbe escluso, avendo concluso la regular season con più di 7 punti (8 per la precisione) di ritardo dagli aquilani.
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