ATESSA - Brutta storia, questa del Penne calcio. La squadra di Mancini non c’è proprio. Il Penne”pennese”, disegnato dal contestato tecnico di Roma con sette ragazzi locali, è naufragato ad Atessa contro un avversario parso rianimato dalla pochezza dei vestini. La truppa di Mancini, questo è il dato più chiaro, appare inconsistente. Non ha peso specifico, gioca senza avere un assetto difensivo adeguato, non avendo neppure in mente come offendere l’avversario. A due mesi dall’inizio del torneo, Mancini non ha ancora dato un volto alla squadra ieri in campo con uno schieramento 4-4-2, fatto soprattutto di atleti indigeni a scapito del gruppo argentino rappresentato da Lalli e Landeiro. La nuova e diversa formazione prevede Cianci in porta e davanti a lui difesa di senatori con, da destra a sinistra, Francesco D’Addazio, Cicchitti, l’altro D’Addazio e Sacripante. In mediana, ripescato Carota, ecco Della Marra, Landeiro e Fonticoli. In attacco, Lalli e Panico. In panchina, Mancini fa sedere Palmarini, Parmigiani, Correa, Del Gallo e Ciarrocca. Mezz’ora d’avvio in equilibrio, Atessa senza grande pressione ma con un Soria decisamente illuminato come guida tecnica, capace di svariare da una parte all’altra dell’attacco e sempre abile nel saltare l’uomo. Poco o nulla da segnalare, fino a quando Cianci combina una frittata perdendo la palla che aveva tra le mani e facendosela soffiare da Soria che viene steso dal portiere mentre sta per insaccare. Rigore e espulsione che pure un arbitro come La Valle, mediocre, non può non vedere. Tutto da capire il siparietto per l’ingresso in porta di Cantagallo perché la panchina pennese non sa come comportarsi nella sostituzione, essendo l’espulso, Cianci, un fuori quota. La regola, sconosciuta evidentemente a molti del Penne, prevede che in caso di espulsione di un fuori quota non c’è l’obbligo di ripristinare la presenza in campo dei tre juniores e pertanto una squadra può restare con un fuori quota in meno. Soria comunque porta l’Atessa in vantaggio, trafiggendo Cantagallo (subentrato a Carota, discreta la sua prova) su rigore. La reazione del Penne stenta a vedersi. La formazione biancorossa si sta preparando al naufragio, che avviene nella ripresa. Dopo che a Lalli capiterebbe la palla buona per fare il pari, ma è troppo lento e si fa anticipare dall’estremo di casa, al quarto d’ora escono insieme per infortunio sia Francesco D’Addazio, sia capitan Cicchitti. Difesa ridisegnata con Sacripante libero, Ciarrocca in difesa e l’inserimento di Del Gallo in attacco. L’Atessa trova subito dopo però il raddoppio con un diagonale di Mainella con la solita rigidità della difesa pennese e la partita finisce qui. Il terzo gol è un’inevitabile conseguenza. Il passivo avrebbe potuto assumere proporzioni anche più pesanti.
Il Penne, va detto a chiare lettere, preoccupa. Ad un esame obiettivo, le sue lacune sono assortite. Intanto, la difesa. Prende gol, non ha personalità, subisce con una facilità impressionante anche a causa di una mediana leggera. A centrocampo, ad eccezione di un Landeiro vivo e sveglio, l’ultimo ad arrendersi, servono maggiore tasso agonistico ed esperienza. E occorre gente che tecnicamente sappia mettere in condizione l’attacco di andare in gol. Ce n’è abbastanza per far scattare l’allarme rosso. Mercoledì a Penne sarà di scena lo Scerne.
Atessa: La Barba sv, Santaniello 6, Silva 6, Farina 7 (30' st Di Pasquale), Cianci 6, Masciangelo 7, Tonti 7 (34' st Di Cencio), Carafa 6,5, Mainella 7, Soria 7 (40' st Bisbano), Magnante 7. All.: Giandonato |
PENNE: Cianci 4, F. D'Addazio 5,5 (12' st Ciarrocca 5,5), Cicchitti 5 (12' st Del Gallo 6), M. D'Addazio 6, Sacripante 5, Carota 6,5 (30' pt Cantagallo 6), Fonticoli 5, Landeiro 6,5, Della Marra 6, Panico 5, Lalli 6. All.: Mancini |
Marcatori: 32' pt Soria (rig.), 17' st Mainella, 25' st Magnante |
Arbitro: La Valle di Chieti 5,5 |
Note: spettatori 200 circa (giornata rossoblu), di cui solo 50 da Penne. Espulso Cianci al 30' pt per fallo da ultimo uomo |
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