MENTANA - Segnare tre reti in trasferta e non qualificarsi quando, per giunta, un qualsiasi pareggio con gol basterebbe. Ancora più quando a dieci minuti dalla fine il risultato positivo sembra materializzarsi.
Invece nulla di positivo per i tifosi pennesi, finale di lacrime e rabbia, un mix di delusione per l'andamento della partita e di sfogo per la maniera indegna in cui la società romana ha "accolto" (si fa per dire) gli oltre 400 sostenitore biancorossi.
Si era chiesto alla vigilia di giocare al Flaminio per permettere l'ampia affluenza di pubblico dal centro vestino, ipotesi subito declinata dal prefetto Serra (quello della sospensione di Lazio-Roma tanto per intenderci) con la promessa che sarebbe stata costruita una tribunetta in tubi innocenti per ampliare provvisoriamente la capienza del piccolo impianto di Mentana.
Nulla di tutto questo anzi... Tifosi pennesi così assiepati dietro la porta in uno spiazzale polveroso separati dal campo da doppia recinzione mentre per favorire l'affluenza del pubblico di casa l'ingresso allo stadio era addirittura gratuito.
Tutto preparato a tavolino, compresi alcuni atteggiamenti antisportivi nei confronti della squadra stessa, perlomeno questo a detta dell'entourage vestino.
Malgrado tutto il Penne la promozione in D l'aveva guadagnata, con rabbia, grinta e determinazione, ma alla fine alcune scelte scellerate del tecnico (compresa quella di schierare il difensore puro Francesco D'Addazio in mediana) ed errori individuali che hanno del clamoroso, tanto nell'espulsione diretta rimediata da Lalli per ingenuo fallo di reazione, quanto negli abbagli difensivi, hanno portato a tutto ciò, o meglio malgrado tutto sarebbe anche bastato se il centrocampista locale Stocchi a dieci giri di lancette dal limite non si fosse inventato una conclusione capolavoro che andava ad eclissare l'esultanza, fresca fresca del pubblico ospite per il gol del 3-3.
LA CRONACA - Neanche il tempo di pensare che i biancorossi vanno sotto; l'approccio alla partita infatti è pessimo mentre al contempo i laziali partono subito col piede ben pigiato sull'acceleratore sbloccando il risultato con Fabrizi dopo appena 3 minuti con difesa vestina tutt'altro che esente da colpe.
La rete del vantaggio sembra essere il prologo di una gara senza storia, ma così non sarà. La pressione dei locali cala quasi subito, vuoi per un Penne che si ricompone, vuoi anche per il caldo infernale che obbliga i 22 in campo a gestire le forze.
Eppure al 18' l'episodio che caratterizzerà non poco il prosieguo del match, quando Alejandro Lalli decisivo ad Urbisaglia reagisce in maniera sproporzionata ad una scorrettezza di Pezzetti che dal canto suo gli risponde pan per focaccia; rosso diretto per entrambi ma Penne senza un giocatore fondamentale. Eppure al 24' arriva l'insperato pareggio per il Penne con Pecoraro abile a colpire e siglare un gol importantissimo che manda in delirio il pubblico vestino. Pubblico che ancora a pochi minuti dal termine della gara esplode quando Panico mette dentro la palla del 2-1 dopo un'azione travolgente e spettacolare eludendo il fuorigioco per questione di millimetri.
Improvvisamente da un passo dal baratro il Penne si ritrova ad un passo dal "paradiso". Il vantaggio non indifferente in termini di risultato viene però dissipato quasi subito visto che i laziali con Cappioli approfittano di un abbaglio difensivo di Cicchitti riagganciando il pareggio che qualifica comunque ancora il Penne.
Al rientro dagli spogliatoi sono i locali che spingono, il Penne cerca di tenere ma lì dietro fa sempre acqua da tutte le parti e Pomili ne approfitta per siglare il nuovo vantaggio dei romani.
L'inerzia del match ora è improvvisamente nelle mani dei padroni di casa ma quando meno te l'aspetti arriva la svolta.
Donatelli manda in campo Masini, e la fiducia del mister viene ripagata quando l'attaccante argentino si presenta a tu per tu l'estremo Murino e lascia tutti col fiato in gola con un pallonetto che rimbalza verso la porta, danza davanti la linea fino a che un maldestro intervento di Saponaro che prova a liberare causa la clamorosa autorete: 3-3 e pubblico pennese in visibilio...
Ma la gara di Mentana sembra un incubo, i padroni di casa ripartono appena dopo il gol da centrocampo, e Stocchi azzecca una conclusione imprendibile da 35 metri mentre il pubblico vestino stava ancora esultando. Solo un brutto sogno? Macchè, la dura ed assurda realtà.
Ora il Penne ci riprova ma paga non poco lo sforzo profuso per riagguantare il pari, nel finale il nervosismo per un risultato che sta sfuggendo via riduce addirittura i vestini in otto dopo le espulsioni di Panico e Ciarrocca.
Il finale è una pillola amara da inghiottire per i tifosi vestini tralaltro vigliaccamente provocati dal difensore Brahne e dallo squalificato Stefano Sgherri che al triplice fischio corre verso la tifoseria biancorossa indicando una maglietta dello Spes Mentana.
Il tutto sotto gli occhi di un servizio d'ordine che non permette alcun movimento ed anzi redarguisce con forza e con ingiustificati fini intimidatori.
Il sogno della D dunque è svanito, a meno che i ripescaggi... ma questa è un'altra storia.
SPES MENTANA-PENNE 4-3 (2-2) - 13/06/2004
SPES MENTANA: Murino, Leva (18'st Saponaro), Brahne, Laurentini (43'st Conte), Sentinelli, Twesta, Fabrizi, Burla, Pomili (23'st Stocchi), Caprioli, Pezzetti. A disposizione: Angeletti, Di Loreto, Marini, Venti. Allenatore: Castignani
PENNE: Zirpolo, Ciarrocca, Cicchitti, Pecoraro (21'st Di Nicola), M.D'Addazio, Sacripante (41'st Fonticoli), Lalli, F.D'Addazio, Del Gallo (23'st Masini), Landeiro, Panico. A disposizione: Cantagallo, D'Ercole, Francia, Palmarini. Allenatore: Donatelli
Arbitro: Salvati di Salerno
Reti: 3'pt Fabrizi (S), 24'pt Pecoraro (P), 43'pt Panico (P), 47'pt Fabrizi (S); 8'st Pomili (S), 34'st aut.Saponaro (P), 36'st Stocchi (S).
Note: ammoniti Leva, Laurentini, Testa, Pomili, F.D'Addazio. Espulsi: Pezzetti, Lalli, Panico, Ciarrocca.
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